Biennale di studi sulla Longobardia meridionale
Biennale di studi sulla Longobardia meridionale
Dal 23 al 25 novembre 2017 a Benevento, presso Palazzo San Domenico in Piazza Guerrazzi, si terrà la Biennale di Studi sulla Longobardia meridionale sul tema Dal Ducato al Principato: i Longobardi del Sud, organizzata dall’Università del Sannio in collaborazione con le Università “L’Orientale” di Napoli, Luigi Vanvitelli della Campania, Cattolica del Sacro Cuore di Milano e con il Centro Studi Longobardi.
L’evento intende proseguire il lavoro avviato con l’incontro del 2014 su Arechi II e il ducato di Benevento. Hanno concesso il loro patrocinio la regione Campania, la Regione Lombardia, la Fondazione Centro italiano di studi sull’alto medioevo di Spoleto, il Centro europeo di studi normanni, e il Centro interdipartimentale di ricerca dal tardo antico al moderno.
Il fine è di promuovere la conoscenza dell’Italia meridionale fra la tarda antichità e l’inizio della dominazione normanna. Sono attesi studiosi di fama internazionale che discuteranno di numerosi temi: istituzioni politiche, giuridiche, ecclesiastiche, lingua, arte, archeologia ma anche pellegrinaggi e calamità naturali. Particolare spazio sarà dato alle ricerche emergenti di giovani studiosi.
La Longobardia minore costituì una straordinaria esperienza politica e culturale che unificò una grande parte dell’Italia meridionale sottraendola al dominio bizantino. Il ducato del Sud fu per secoli il baluardo del ‘popolo dalla lunga barba’ dopo che i Longobardi del Nord furono conquistati dai Franchi di Carlo Magno.
Lo storico Nicola Cilento per spiegare la vitalità e varietà di questa esperienza aperta ai contatti esterni ne ha scritto in termini di cerniera tra Nord e Sud e di frontiera attiva di mediazione, suscettibile alle penetrazioni e alle influenze più disparate.
Nell’Origo gentis Langobardorum, opera anonima del VII sec., conservata in soli tre manoscritti che contengono anche le Leges Langobardorum, è conservata la versione più antica della leggenda sul nome di questo popolo.
Il nome più antico dei Longobardi sarebbe stato ‘Winnili’ o ‘Cani urlanti’. Racconta la storia che i duchi dei Vandali chiesero ai Winnili dei tributi minacciandoli di condurli in battaglia se non avessero pagato. I condottieri dei Winnili, Ibor e Aio, insieme con la loro madre Gambara si rifiutarono. I duchi dei Vandali prima di ingaggiare battaglia si rivolsero al dio Wotan chiedendogli di concedere loro la vittoria sul popolo rivale. Il dio rispose che avrebbe concesso la vittoria a “quelli che per prima avesse visto al sorgere del sole”. La sconfitta dei Winnili sembrava sicura ma per fortuna intervenne l’astuzia femminile. Gambara pregò la dea Frea, moglie di Wotan, di aiutare il suo popolo. Il consiglio di Frea fu il seguente: mostrarsi a Wotan al sorgere del sole sembrando molto più numerosi, radunando non solo gli uomini, ma anche le mogli con i lunghi capelli sciolti e legati attorno al volto a simulare una barba. All’alba, la dea prima di svegliare Wotan, diede ai Winnili un ulteriore aiuto girando il letto del marito, in modo che egli avesse il viso rivolto verso oriente. Inevitabilmente Wotan svegliandosi vide per prima i Winnili resi più numerosi dalla presenza delle loro mogli con i capelli sciolti attorno al volto e chiese: “Chi sono quelle lunghe barbe?». E la dea Frea gli rispose: «Come hai dato loro un nome, dà loro anche la vittoria». Ed [egli] diede loro la vittoria ...Da quel tempo i Winnili sono chiamati Longobardi” (Origo, 1, in Le leggi, p. 3).
Comitato scientifico
Gabriele Archetti, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Presidente del Centro Studi Longobardi
Claudio Azzara, Università di Salerno
Csanád Bálint, Accademia Ungherese delle Scienze, Budapest
Errico Cuozzo, Università Suor Orsola Benincasa
Falko Daim, Direttore del Römisch-Germanisches Zentralmuseum, Mainz
Carlo Ebanista, Università del Molise
Bruno Figliuolo, Università di Udine
Giuseppe Galasso, Università di Napoli Federico II, Accademico dei Lincei
Mario Iadanza, Direttore della Biblioteca Capitolare e della Biblioteca ‘F. Pacca’ di Benevento
Wolfgang Haubrichs, Universität des Saarlandes
Thomas F. Kelly, Harvard University
Jean-Marie Martin, CNRS Parigi
Luisa Nardini, University of Texas at Austin
Alessandra Perriccioli Saggese, Università della Campania L. Vanvitelli
Walter Pohl, Università di Vienna
Comitato Direttivo
Aniello Cimitile, già Rettore dell’Università del Sannio
Filippo de’ Rossi, Rettore dell’Università del Sannio
Elda Morlicchio, Rettrice dell’Università L’Orientale di Napoli
Marcello Rotili, Direttore del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali, Università della Campania L. Vanvitelli
Ortensio Zecchino, Presidente del Centro Europeo di Studi Normanni
Aglaia McClintock, Ricercatrice Università del Sannio