Umberto Galimberti apre il Festival Filosofico del Sannio

L’armonia declinata in tutte le sue forme e in tutte le arti. È il filo conduttore che lega gli appuntamenti della VI edizione del Festival Filosofico del Sannio di cui l’Università del Sannio è da sempre partner.

In un Teatro San Marco gremito di studenti e appassionati, Umberto Galimberti ha aperto il 4 febbraio 2020 il ciclo di incontri, con una lectio magistralis dal titolo “La bellezza: legge segreta della vita”.  Ad accogliere il filosofo la presidente dell’associazione Stregati da Sophia Maria Carmela D’Aronzo e il rettore dell’ateneo sannita Gerardo Canfora.

“Della bellezza – ha detto Galimberti - non si può parlare perché non si può ridurre a ragionamento, in quanto senza scopo e al di fuori della catena dell’utilità. È un evento simbolico che mette insieme visibile e invisibile. Solo sacrificando la parte razionale possiamo accedere all’invisibile, la nostra parte folle. Praticare l’estetica è frequentare la follia”.

Nel ricordare la recente scomparsa di Emanuele Severino, “l’ultimo grande filosofo italiano”, Galimberti si è soffermato sull’attuale decadenza del pensiero. “La filosofia è una disciplina che rischia di morire sopraffatta dai banali slogan della politica, dall’avvento dei social network e dalla ragione superficiale della tecnocrazia imperante”.

Nel cartellone 2020 del Festival ci sono Paolo Crepet,  Ferruccio de Bortoli, Telmo Pievani, l’astronauta Paolo Nespoli e ancora Giuseppe Patota, Michela Marzano, Maurizio Ferraris, Carlo Galli, il presidente e il tecnico del Benevento Calcio, Oreste Vigorito e Filippo Inzaghi.

Una menzione particolare al progetto previsto durante il festival in collaborazione con Dacia Maraini. Il 28 febbraio, dopo l’incontro con la scrittrice, in scena al Teatro Massimo uno spettacolo nato da un adattamento del suo libro “Onda Marina e Drago Spento”.

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