Legalità è...Giustizia come equilibrio nel linguaggio: una indagine comparatistica
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Legalità è...Giustizia come equilibrio nel linguaggio: una indagine comparatistica
Per i Laboratori della legalità, giovedì 30 novembre dalle ore 14 alle ore 18, la prof.ssa Katia Fiorenza terrà una lezione nella Sala Conferenze di Palazzo San Domenico su "Legalità è...Giustizia come equilibrio nel linguaggio: una indagine comparatistica". (Il laboratorio era stato programmato inizialmente il 24 novembre)
Il linguaggio dei provvedimenti giudiziari, che si presume neutro per la terzietà e l’imparzialità dell’organo giudicante, talvolta è il riflesso dello stereotipo di genere che accompagna i magistrati nel difficile compito del giudicare. La riflessione sul tema degli stereotipi si inserisce in un quadro più ampio, definito dalla capacità del linguaggio di dare forma alla realtà: il linguaggio è creativo, non è uno strumento neutro, che si limita a descrivere un determinato stato di cose, ma condiziona e guida. Il linguaggio giuridico, spesso, non si sottrae alla riproduzione degli stereotipi, anzi ne determina la perpetuazione perché la motivazione, per essere considerata “giusta”, deve essere coerente con il contesto culturale di riferimento. L’Italia è stata condannata dalla Corte di Strasburgo (caso J.L. contro Italia, 21 maggio 2021) per aver fatto ricorso a un linguaggio intriso di affermazioni colpevolizzanti, moralizzanti e stereotipate, determinando una vittimizzazione secondaria della persona offesa. In un tale contesto, la Corte di cassazione, cogliendo il suggerimento del Parlamento europeo, in merito alla necessità di utilizzare un linguaggio “non sessista o discriminatorio”, ma rispettoso del genere, ha avviato un percorso di riflessione culturale per l’elaborazione di linee comuni. L’interesse della Corte è di approdare a un risultato chiaro, efficace e condiviso, che possa gettare le basi di un cambiamento culturale. Offre interessanti spunti di riflessione per il giurista comparatista l’esperienza della Corte Suprema indiana, il cui impegno nella lotta a tale fenomeno si è concretizzato nella redazione dell’Handbook on Combating Gender Stereotypes, un innovativo e utile strumento di lavoro contro l’uso di espressioni e stereotipi sessisti nel linguaggio giudiziario.
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